Descrivere le emozioni di un Trail così bello è difficile, perché sono uniche e irripetibili….
Arriviamo all'alba, dopo metà del viaggio di notte, ancora il sole è nascosto dalla notte, e soprattutto dalle nuvole minacciose di freddo e pioggia;
ci avviciniamo al Verghereto e le condizioni peggiorano, nebbia e buio, il clima più insidioso e minaccioso che ti possa aspettare per affrontare tre o quattro ore nei boschi.
Arriviamo alle 7:00 a Badia Prataglia nel cuore delle Foreste Casentinesi, in un paese completamente addobbato per l’evento, l’accoglienza è quella delle grandi occasioni, ci salutano ci indicano i parcheggi e le iscrizioni, noi ancora un po’ addormentati, sorridiamo e ringraziamo un po’ tutti.
Incrociamo il nostro compagno Davide, che decide di non correre per problemi fisici, e se ne torna subito a casa, completiamo le iscrizioni ed iniziamo a prepararci per quello che c’aspetta… 26 km di sentieri e boschi con 1500ml di dislivello spalmato sostanzialmente in tre lunghe salite intervallate da una lunga e brutta discesa ;
l’adrenalina comincia a salire, smorziamo la tensione con risate e selfie, e due chiacchiere con la nostra ormai amica inglese Kate Bray , ci accostiamo all’arco di partenza per una foto di gruppo, quando un gruppo di Firenze, letteralmente ci monta sopra … noi non troppo contenti ci spostiamo, sorridiamo al fotografo, e gli diciamo : “non c’è problema, poi in mezzo al bosco li lasciamo via tutti!!!
( e così è stato n.d.r.)“
Pronti Via … si parte subito in salita , 1,5km di Asfalto , la gente alle finestre ci saluta e ci incita; poi a destra in mezzo ai boschi si sale sui tornanti, Faggi e Castagni altissimi fanno da cornice ai primi km che passano bene e con un po’ di Sali e scendi si arriva in leggera discesa all’eremo di Camaldoli , dove troviamo il 1° ristoro, ci spuntano il pettorale, una trentina di secondi fermi e si riparte in salita altri 2 km siamo in cima ora ci aspetta la foresta della Lama, 3 km di discesa impegnativa, su selciato romano, bagnato e parzialmente coperto di foglie, ogni passo è pericoloso, cerco di stare sempre laterale e concentrato, arrivo in fondo con le caviglie doloranti al 2° ristoro, mangio una banana un pezzo di crostata un po’ di mandorle e 2 bicchieri d’acqua, so che ora arriva il momento più brutto 5 km di salita che copre metà del dislivello totale, inizia subito .. non riesco a correre neanche un metro, ma a passo veloce arrivo il gruppetto che al ristoro è ripartito prima di me , li supero tutti, il silenzio è surreale sembriamo in processione , le gambe sono pesanti, il fango si fa sentire, ma in mezzo al buio del bosco fitto la luce in alto è sempre più vicina , usciamo finalmente dalla foresta e siamo a Passo della Crocina, fa freddo è il 20km e lì c’è il 3° ed ultimo ristoro, coca cola cioccolata frutta secca acqua , butto giù un mix di tutto respiro forse 1 minuto forse 2 … e giù per la discesa che in 6 km ci porterà all’arrivo; volevo spingere gli ultimi km. ma nelle gambe è rimasta poca benzina e cerco di dare il massimo lo stesso , sono solo, ho perso la prima donna ed un ragazzo di Firenze che al ristoro sono di nuovo ripartiti davanti a me,
a 2 km dall’arrivo comincio a sentire in fondo sulla destra il rumore forte dello speaker, chiudo un attimo gli occhi e penso che è fatta, ora si arriva con le mani o con i piedi , aumento un po’ … ormai è fatta riconosco la strada dei primi km. comincio a vedere le case e le prime persone del paese, in poco tempo sono al marciapiede che porta al traguardo, sento lo speaker che chiama il mio nome taglio il traguardo quasi a passo, arrivo 24° in 2°53’ stanco felice ed emozionato allo stesso tempo. Faccio un mezzo inchino alla ragazza che mi consegna la medaglia , la ringrazio e con la coda dell’occhio cerco i miei compagni, sò che Roberto già è arrivato, mentre Anderson è dietro, arriverà 15 minuti dopo, provando le mie stesse sensazioni, gran bella gara anche per lui.
Roberto è già a fare la doccia è arrivato 13 minuti prima di me , facendo una gara magistrale, sempre in spinta e ripartenza il 10° posto assoluto è un risultato di altissimo livello che gli fa onore e onora noi che corriamo con Lui.
Un Trail così non è una prova estrema, è molto più dura una maratona, ma sicuramente è molto di più di una semplice gara; è una prova con te stesso che ti mette di fronte ai tuoi limiti per farteli accettare ancor prima di cercare di superarli; è una possibilità unica di ammirare percorsi lunghi, bellissimi che mai potresti fare da solo, è una sfida , una gioia, ed un amore per la natura che và al di là della fatica, del sudore, dei crampi e delle salite.
Una giornata così ti mette in pace con il mondo, con te stesso e con la natura; si sarà un po’ da animali , ma in fondo in fondo un po’ cinghiali lo siamo anche noi ….